Scalo di Furno
Obiettivo
Realizzazione del prototipo del Sito Archeologico di Scalo di Furno a Lecce, da posizionare sopra il sito esistente a protezione dello stesso. Questo lavoro si propone come una innovazione per la comunicazione museale.
Cliente
Comune di Porto Cesareo, progetto: LEADER + Puglia 2000/2006 Asse I “strategie territoriali di sviluppo rurale di carattere integrato, pilota e sostenibile”
Committente
Ciullo restauri srl
Necessità del cliente
Ottenere una riproduzione fedele del sito archeologico di Scalo di Furno per permettere la musealizzazione in sito esattamente in corrispondenza della posizione d’origine proteggendo e conservando lo scavo originale destinato ad essere rinterrato. La riproduzione richiesta doveva necessariamente essere resistente ad agenti atmosferici e prevedere alcuni accorgimenti per lo scolo delle acque piovane e per consentire la manutenzione.
Dinamiche processo di realizzazione
In primo luogo è stato necessario rilevare l’intero sito archeologico per poter realizzare un modello tridimensionale dello stesso utile alla riproduzione fedele. Il rilievo dello scavo è stato curato del DIASS – Dipartimento di Ingegneria dell’Ambiente e per lo Sviluppo Sostenibile del Politecnico di Bari – con metodologia laser scanner terrestre che ha interessato una superficie di circa 100mq racchiusa nell’area archeologica e relativa al quartiere delle ceramiche. Per l’acquisizione dei dati sono state utilizzate le strumentazioni HDS 4500 (a misura di fase) e HDS 3000 (a tempo di volo) della Leica Geosystems.
Per l’elaborazione dei dati sono stati utilizzati il software Cyclone e il software Geomagic, con il quale è stato generato un modello a superfici. Vista la morfologia complessa di alcune zone è stata necessaria l’integrazione dei dati laser con quelli fotogrammetrici elaborati da Photomodeler. Si è così realizzata una banca dati del sito integrata con il rilievo fotografico consultabile anche in futuro.
L’intero sito per consentire la migliore conservazione è stato protetto con teli di tessuto non tessuto e in seguito rinterrato secondo specifiche direttive volte a evitare anche il minimo danno.
La Ciullo Restauri (azienda titolare dei lavori di sistemazione dell’area) si è così rivolta a TryeCo, da qualche anno operante nello sviluppo di copie di opere d’arte per fini espositivi, che ha svolto una azione mirata di coordinamento delle conoscenze sviluppate da altre società leader in diversi settori. Per la realizzazione della base del plastico, ad esempio, sono stati utilizzati materiali e tecniche derivati dal settore nautico.
Il modello digitale è stato elaborato per prepararlo alla realizzazione. Il prototipo ha un’area di circa 90 mq ed è stato diviso in 18 “blocchi” base, di dimensione in pianta 4×1 metri, e 6 “blocchi” di bordo con stessa larghezza ma lunghezza variabile.
Il modello è stato oggetto di un’accurata progettazione con la collaborazione di BBTeK, azienda che coopera con TryeCo per la fresatura di modelli di grandi dimensioni. Per la struttura di base è stato scelto il polistirolo densità 60 kg/mc, materiale leggero che assicura durata nel tempo non essendo biodegradabile, non inquinante e totalmente riciclabile, al quale è stato applicato un manto di vetroresina che costituisce la struttura “portante” vera e propria del modello, rendendolo calpestabile per la manutenzione, proteggendolo dall’usura dovuta alle condizioni ambientali e lasciando invariato il peso dei blocchi per consentire il trasporto.
Per la “resa al vero” TryeCo si è rivolta ad un’azienda con 30 anni di esperienza nella realizzazione di parchi tematici, attrazioni e exhibits: la General Display.
Per ottenere risultati ottimali, il prototipo è stato assemblato tutto nello stabilimento di San Mauro Pascoli, dove gli operatori, utilizzando la documentazione fotografica raccolta, hanno realizzato la finitura del plastico. Il trattamento della superficie è stato effettuato con colori acrilici a base d’acqua, sabbie di varia granulometria e colore, come dai campioni prelevati in loco. Tutta la superficie è stata, poi, trattata con un protettivo poliuretanico trasparente opaco.
Alcuni reperti non rilevabili nè ricostruibili mediante fresatura sono stati ricreati manualmente dalla documentazione fotografica.
Per il montaggio dell’intero modello è stato realizzato un telaio in alluminio su blocchi di pietra bianca tufacea (Carpano) sul quale è stato posizionato un piano in compensato di appoggio ai blocchi in polistirolo e vetroresina fissati fra loro con schiuma di poliuretano. Nell’intercapedine areata tra il piano di protezione del sito e il modello sono stati inserite le tubazioni di deflusso delle acque meteoriche; il prototipo, è stato poi interrato mettendo terreno di risulta ai lati e inserendo i terminali delle tubazioni in appositi pozzetti di cemento. La stuccatura delle fughe è stata eseguita con la vetroresina poi tonalizzata con la stessa metodologia usata per l’intero progetto.
TryeCo ha diretto tutte le fasi di produzione del prototipo.
Prodotto finale
Riproduzione del sito archeologico realizzata per blocchi fresati, trattati per una ottimale resa dal vero e montati in sito di conseguenza al rinterramento dello scavo per proteggerlo e conservarlo nel tempo.
Tempi di realizzazione
Un mese per la realizzazione dei blocchi fresati, 15 giorni per la tonalizzazione e 8 giorni lavorativi per il montaggio in sito.
Conclusioni
Questo innovativo sistema di rappresentazione e valorizzazione di un sito archeologico apre un percorso che potrà permettere la salvaguardia di molti altri siti simili in Italia con spese contenute anche a livello manutentivo. Infatti, la manutenzione necessaria per oggetti come questo è minima. In caso di riapertura dello scavo, inoltre, il campione è progettato per essere rimosso senza smontarlo, con l’utilizzo di un apposito imbrago e di una gru.